Soluzioni diverse e non utopistiche. Ad ogni modo, ha continuato Tavares, sulle batterie ci sono ancora tanti studi in corso e "le materie prime che servono per produrle potrebbero cambiare: non sappiamo ancora quali saranno i materiali che ci serviranno tra 10 anni". Dopo di che, per il manager non bisognerebbe focalizzarsi solo su una singola tecnologia, come deciso in Europa ("Non sono stati i produttori di auto a scegliere di passare all'elettrico, ma il regolatore"), bensì su "soluzioni diverse, differenziate fra aree urbane e rurali" e fra "aree diverse all'interno dello stesso Paese: il 40% della popolazione non vive in aree urbane e le aree rurali hanno bisogno di diversi modi di mobilità" per accedere a servizi sanitari, scolastici e per lavorare. "L'umanità non rinuncerà alla mobilità individuale. Per questo bisogna trovare il modo di renderla sicura, pulita e accessibile economicamente". Magari individuando soluzioni "concrete. adatte a ogni esigenza" e, soprattutto, non "ispirate a una utopia" come molte delle soluzioni proposte per risolvere il "problema della mobilità".