Re: NOTICIAS GRUPO FIAT-CHRYSLER: UNIFICADAS
Marchionne dice que no tiene intención de abandonar las fábricas italianas, pero quiere que se den mejores condiciones de producción.
SE ha reunido con un Ministro italiano.
"Nessuna intenzione di trasferire la produzione all'estero e avanti tutta sul progetto Fabbrica Italia". Queste, in estrema sintesi, le dichiarazioni rilasciate ieri dall'amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, nel corso dell'incontro avvenuto a Roma con il neoministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani.
Parola d'ordine: governabilità. "Io non ho mai minacciato di lasciare l'Italia", ha infatti sottolineato Marchionne confermando l'intenzione di voler "lavorare su Fabbrica Italia se ci sono tutte le condizioni". Ossia, in altre parole, se sarà garantita la governabilità delle fabbriche. Commentando i dati sulle immatricolazioni, che a ottobre sfiorano un meno 30%, poi, non si è dichiarato sorpreso e ritiene i risultati in linea con le previsioni dopo il boom degli incentivi.
Voglia di investire. Parole rassicuranti sono giunte anche dal ministro per lo Sviluppo economico, che al termine dell'incontro ha voluto chiarire che il top manager della Fiat non ha sollevato alcuna richiesta d'incentivi al Governo "perché non crede in un mercato dopato. Da parte del Lingotto c'è la voglia di investire e se ci saranno le premesse necessarie inizierà quasi subito".
Termini e Pomigliano. Infine, Romani ha fatto sapere che per Termini Imerese, che chiuderà alla fine del 2011, le manifestazioni d'interesse per la sua riconversione sono salite a sette. Per quanto riguarda lo stabilimento di Pomigliano, destinato alla nuova Panda, invece, Marchionne ha anticipato che le assunzioni per la new company partiranno dall'anno prossimo e che sarà garantita l'occupazione di tutti i dipendenti.
Contestazioni e manifestazioni. Anche oggi a Mirandola, nel Modenese, dove si è recato per ritirare un premio, Sergio Marchionne non ha lesinato dichiarazioni e, in particolare, è ritornato sulla questione di Fabbrica Italia ripetendo che la Fiat intende rafforzare le proprie radici in Italia, purché "tutti i soggetti coinvolti siano disposti a lavorare insieme, nella stessa direzione. Quando dico che l'Italia, per il gruppo Fiat, è un'area in perdita - ha chiarito - non significa che vogliamo andarcene dal Paese, come molti hanno voluto interpretare". Non sono mancate le contestazioni, fuori dal teatro della premiazione, con lanci di monetine e manifestazioni organizzate dalla Fiom, dai centri sociali e da rappresentanti dell'estrema sinistra.