Parece que para B-C plataformas PSA.
Y explorar para segmentos D las de FCA
FCA-PSA
La fusione porterà a uno scambio di piattaforme
La
fusione dei gruppi FCA e PSA dovrebbe portare a uno scambio delle piattaforme oggi utilizzate per diversi segmenti dai due costruttori, con l'architettura Cmp dei francesi che potrebbe diventare la base per le piccole degli italo-americani. Ne è convinto Gaetano Thorel, da gennaio
direttore generale di Groupe PSA Italia: "Sui segmenti più bassi PSA ha piattaforme che le hanno permesso di realizzare i margini più alti in Europa tra tutte le Case automobilistiche, quindi trovo ragionevole che queste piattaforme, se la fusione va a buon fine, possano essere utilizzate in futuro anche su alcuni modelli FCA".
Confermate le analisi preliminari. Thorel, in fin dei conti, non ha fatto altro che confermare le analisi, emerse subito dopo
l'annuncio dell'accordo preliminare per la fusione, sul
posizionamento di marchi e prodotti. La Fiat Chrysler potrebbe, infatti, utilizzare le piattaforme della PSA (la Cmp è attualmente la base di diversi nuovi modelli come
Opel Corsa e
Peugeot 208) per lanciare una nuova Punto o l'erede della Lancia Ypsilon e in tal modo rilanciare una presenza in Europa messa a dura prova dalla scarsità di nuovi prodotti. La società di ricerche IHS Markit ha, per esempio, calcolato che il gruppo guidato da Mike Manley potrebbe produrre fino a 1,5 milioni di veicoli sulle piattaforme francesi entro il 2025. Alcuni analisti hanno anche indicato quali modelli FCA potrebbero sposare le tecnologie PSA: per esempio le nuove Jeep Renegade e
Alfa Romeo Tonale potrebbero sfruttare la Emp2 oggi utilizzata per le Suv medie dei marchi Peugeot, Citroen, Opel e DS.
L'esperienza FCA per Suv e pick-up. Allo stesso tempo il gruppo PSA non ha piattaforme adeguate per i segmenti premium come la Giorgio sviluppata per l'Alfa Romeo o i pianali della Maserati e della Jeep. Anche in questo caso è lo stesso Thorel a fornire una conferma: "D'altra parte, la Fiat Chrysler ha Ram e Jeep e trovo ragionevole che il nuovo gruppo possa usare quelle piattaforme in quel segmento". La realtà frutto della fusione potrebbe dunque utilizzare l'esperienza e le competenze acquisite negli anni dalla Fiat nei segmenti delle Suv e dei pick-up grazie ai legami sempre più forti con la Chrysler e con il mercato nordamericano. Lo scambio di tecnologie e architetture è alla base del progetto di fusione, le cui sinergie, secondo le stime, garantiranno efficienze per un valore di 3,7 miliardi di euro l'anno, dovute principalmente alla condivisione di motori e piattaforme.